Il ruolo chiave della collaborazione nel Telemarketing
Il Telemarketing è un’attività che si svolge al telefono, per definizione è quindi un’attività dove il singolo operatore lavora separato dal resto dei colleghi e affronta quotidianamente e costantemente un potenziale cliente o un cliente già acquisito in un contesto “isolato”.
Questa condizione si è accentuata negli ultimi anni con la diffusione dello smart working.
Tuttavia, generare contatti telefonici da soli, non significa necessariamente lavorare in solitudine.
In un’azienda sana, che sa stimolare e valorizzare i propri dipendenti, la collaborazione viene non solo sollecitata ma implementata nel processo quotidiano del lavoro.
Il lavoro di telemarketing si compone di diverse fasi:
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Acquisizione e studio del prodotto/servizio da promuovere
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Studio ed elaborazione script
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Test di verifica con un campione di aziende
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Contatti telefonici finalizzati all’azione di marketing
Come bene si può intuire, ognuna di queste fasi necessita di un lavoro personale che però può anche essere condiviso.
Due sono i momenti chiave: quello dell’elaborazione dello script e del conseguente test e il lavoro di telemarketing vero e proprio.
Una seduta, anche breve, di brainstorming con tutti gli operatori coinvolti nel progetto, aiuta a focalizzare meglio gli aspetti peculiari del prodotto/servizio su cui fare leva, ottimizzando e velocizzando il processo di preparazione.
Una volta avviato il lavoro di telemarketing vero e proprio, sarà fondamentale creare momenti di incontro per un feedback condiviso sull’esito della campagna, analizzando insieme punti di forza e di debolezza e mettendo a disposizione di ognuno l’esperienza maturata singolarmente.
Questo approccio è vantaggioso sia per il collaboratore che per l’azienda: il collaboratore avrà modo di lavorare più serenamente potendo contare su una squadra pronta a condividere e aiutarsi , l’azienda invece potrà trovare una risorsa più motivata guadagnandone sul lungo periodo.
Un bravo team manager è colui che sa comprendere i talenti e le sensibilità di ognuno valorizzandoli all’interno di un contesto di scambio continuo e sereno. Il confronto non deve generare mortificazione ma essere generatore di idee e appagamento reciproco.